Riforme, la strada minata del governo Dalla Finanziaria al Lodo Al f càno,
tutti i rischi in agguato per l'esecutivo Rischio esercizio provvisorio per la
crisi politica: mai accaduto dalla nascita della Ue LIANAMLELUI ROMA — E adesso
ogni legge da concordare e ogni passaggio parlamentare saranno a rischio per
Berlusconi e per il Pdl. Nel confronto preventivo o in commissione come in aula.
Tra Camera e Senato. Su ogni provvedimento, sia esso più o meno importante. Il
premier sfida Fini alla conta tra Montecitorio e palazzo Madama. E questo
arroventerà il confronto su ogni materia, dalla giustizia alla Finanziaria, dal
federalismo alle ultime misure sulla sicurezza, dall'università alle autonomie.
Su tutto, ormai, il governo potrà cadere. Basta scorrere i l calendario delle
prossime settimane per rendersene conto, a partire da due questioni, lodo Alfano
e riforma delle giustizia, due provvedimenti entrambi di natura costituzionale,
che erano rimasti in stand by proprio in attesa che il Cavaliere e il presidente
della Camera trovassero una possibile intesa su un compromesso accettabile per
tutti e due. Lo scudo per proteggere il premier è fermo ormai da settimane in
commissione Affari costituzionali del Senato. La riforma delle carriere e del
Csm è ancora nella penna del Guardasigilli Angelino Alfano, che ne aveva
annunciato la prossima presentazione per metà novembre, forse nel consiglio dei
ministri del 12. II titolare di viaArenula, per l'una e l'altra questione, aveva
sondato il capo dello Stato, lo stesso Fini, ilvicepresidente del Csm Vieni. Ma
la bozza della revisione costituzionale del-lamagistraturanon avevaconvinto
nessuno e proprio i finiani avevano posto pubblicamente condizioni capestro,
nessuna separazione tra pm e polizia giudiziaria, niente poteri rafforzati al
Guardasigilli, stop alla maggioranza dei componenti laici nel Csm. Idem per lo
scudo che avrebbe dovuto mettere al riparo il Cavaliere dai suoi tre processi
milanesi. Per la responsabile Giustizia di Fli Giulia Bongiorno non era
ammissibile che il lodo potesse venir utilizzato più volte dalla stessa persona
in più di un incarico. Ora torna tutto in alto mare e sembra proprio difficile,
dopo Perugia, che Alfano e la Bongiorno possano ancora lavorare a un
compromesso. Ma guai in vista si intravedono anche per la Finanziaria,
attualmente in commissione Bilancio alla Camera. Su cui può bastare un minimo
contrasto per far cadere sia la legge di b ilancio che quella di stabilità per
il 2011. Come dice un parlamentare di vecchio stampo come il pidiellino Carlo
Vizzini «dalla nascita dell'Unione europea non è mai accaduto che l'Italia sia
dovuta ricorrere all'esercizio provvisorio per via di una crisi politica». Fatto
sta che, nel doppio passaggio da attuare entro il31 dicembre, il governo
potrebbe andare sotto decine e decine di volte fino allo sfinimento. Se la
giustizia è un tema delicato, non è da meno il federalismo, visto che della
legge fortemente voluta da Bossi sono stati definitivamente licenziati un paio
di decreti legislativi e su un altro paio ha appena dato il via libera palazzo
Chigi, ma restano ancora dei voti da fare. Al Senato il pacchetto di riforma
delle autonomie e della polizia locale potrebbero veder nascere contrasti. E nel
conto di una possibile rissava messo, sempre al Senato, il ddl contro la
corruzione, su cui i pidiellini non hanno mai imposto quell'accelerazione che
invece i finiani ritenevano fondamentale e su cui ora potrebbero impuntarsi.
Ultimi arrivati, come argomenti di possibile tensione, il decreto di Maroni
sulla tracciabilità dei pagamenti in tema di appalti pubblici e il ddl con la
stretta su prostituzione e immigrati comunitari.
I punti o GIUSTIZIA E LODO Maggiori indiziati per la caduta del governo sono
la riforma della giustizia e il Lodo Alfano costituzionale o FINANZIARIA Anche
la Finanziaria è a rischio: sul testo il governo è già andato sotto proprio
grazie ai voti di Fli e dell'opposizione o FEDERALISMO Terreno di scontro
potrebbero essere anche il federalismo, il codice delle autonomie e la polizia
locale o CORRUZIONE Tensione sul ddl anti-corruzione, testo sul quale il Pdl non
ha dato vita all'accelerazione chiesta dai finiani ***